Corsa     lenta


Tutto sommato il suo organismo rispondeva bene, nonostante passasse interi periodi, svolgendo attività che venivano considerate sedentarie, a causa del fatto che occorresse far sostare il proprio corpo, affinché la mente potesse esercitare almeno una parte delle proprie funzioni.

La corsa lenta gli permetteva di fare una molteplicità di cose, di cui proprio la più importante, finiva per passare in secondo piano; il beneficio maggiore infatti lo aveva a livello psichico, in quando le energie non utilizzate, gli si depositavano addosso, come scorie, ed occorreva far muovere il corpo, con della ginnastica o delle lunghe passeggiate, per liberarsene.

In quella bella giornata di marzo si poteva, affermare, con certezza che l'inverno se ne fosse, finalmente, andato; era iniziato in anticipo, quasi a voler recuperare dei crediti dai precedenti anni, in cui si era fatto quasi desiderare, ed era stato più umido , ventoso e freddo del solito, lasciandogli un desiderio di sole, di spazi liberi, di "aria aperta" e magari, perché no? ... anche di mare, di cui si riteneva oramai, per lungo tempo lontano da tutto ciò, esente.

Doveva evitare di strafare, e godersi un po' gli angoli, di quella parte della città in cui l'indifferenza e l'apatia non avevano avuto un proprio certificato di "residenza"; un ciclista, silenziosamente ed elegantemente, lo superò, lasciando nell'aria una sensazione di fluidità, seguito da un'utilitaria un po' datata, per così dire decorata con la ruggine,che gli ricordava qualcosa di proprio.

Aveva accennato ad un sorriso di compiacenza, vedendo passare quell'automobile, con a bordo dei pescatori, memore delle tante ore che anche lui aveva trascorso in riva al mare, sia nelle coste sabbiose che in quelle rocciose, non tralasciando, talvolta di frequentare i porti, o comunque l'area attigua, limitrofa, antistante, prendendo più raffreddori che pesci, ma nonostante i tanti disagi, gratificato da quell'ambiente, da quei colori, dalla naturale tranquillità di quei luoghi marini.

Quelli come lui, da tempo "immemore" Lupi solitari, ... Orsetti per ripetere il modo in cui lo chiamava, a vario titolo, sua nipote, i cosiddetti "scapoloni", celibi da lungo tempo, per non dire da sempre, avevano di certo più ore libere degli altri, per dedicarsi agli hobbies, ai passatempi, alle uscite con gli amici, a tutte quelle attività, come nel proprio specifico caso, in quel momento, che richiedevano l'assenza di ulteriori impegni, primi fra tutti quelli familiari, che non hanno un orario di inizio e fine, come ad esempio le attività lavorative, ma si è di fatto in servizio a tempo pieno, reperibili in ogni caso, contesto e circostanza.

Se ripensava ai propri amici, non poteva che considerarsi fortunato, e non solo per il fatto che avesse maggiore libertà d'azione, sapeva che anche la sua libertà aveva dei limiti, quanto per il fatto che avesse sempre preferito fare una corsa lenta, in tutte le cose, e non uno scatto veloce, per poi, dover smettere di correre, per l'improvvisa ed eccessiva stanchezza.

Era, una considerazione che aveva fatto altre volte, nella sua più naturale e spontanea attività, ... l'interpretazione delle cose attraverso se stesso, in luogo di quanto poteva essere fatto dagli altri, senza nulla togliere a questi, se non la prerogativa personale.

Sentì alle proprie spalle, dietro di sé, ancorché non nell'immediatezza dello spazio, l'accelerazione di un motore; non si voltò nemmeno, continuando la propria corsa lenta, viveva in città, quindi era abituato alle autovetture, gli sarebbe piaciuto poter dire che era altresì abituato a vedere in giro dei vigili urbani, ... una vigilanza continua ed attenta del rispetto delle norme che regolavano la vita cittadina, almeno, ... di tanto in tanto!

- " Ma ti togli dalla strada, imbecille!!! " - Urlò l'automobilista, continuando la propria incosciente corsa, lungo la carreggiata che circondava il perimetro della zona verde.

In effetti si era tenuto un po' oltre l'area di percorrimento a piedi, portandosi, senza accorgersene, in mezzo alla strada.

Proseguì, rientrando sul marciapiede, con l'intento di finire quelle ultime decine di metri, gradualmente: fermarsi di botto, all'improvviso, non sarebbe stata la cosa migliore da fare.

Per quanto tempo aveva corso? Forse un'oretta, minuto più, minuto meno.

Un'altra mezz'oretta di ginnastica per rimettere a posto la muscolatura, e poi sarebbe ritornato a casa.

Guardò l'orologio; oramai le giornate, cominciavano ad essere più lunghe, allundendo al fatto che le ore con la luce solare erano aumentate, c'era tutto il tempo di fare tante e tante cose ... senza andare troppo veloci, però, ... ma, con un certo, regolare, ritmo.

 
 
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Gualtiero  Giovanni  Canu